È vero che Giorgio Moroder ha vinto tre Oscar per la miglior colonna sonora e quattro Grammy Award, producendo artisti fuoriclasse (tra i quali ci piace ricordare gli Sparks dei fratelli Mael), ma assistere al dj set che il più importante compositore/producer italiano di musica dance elettronica ha tenuto la serata conclusiva del MICAM di Milano, la più importante manifestazione internazionale dedicata al mondo della calzatura, è stata un'esperienza disarmante. Negli ultimi anni, l'ormai settantottenne musicista della Val Gardena ha calcato discoteche e piazze italiane con una frequenza sorprendente. L'ultima a cui ci riferiamo è stata “Vanity in the spotlight”, dj set offerto da Moroder al pubblico del MICAM raccolto all'interno della Fashion Square della manifestazione fieristica. Non che ci aspettassimo un uomo dall'immagine diversa (stiamo comunque parlando di un nonnetto di quasi ottantanni), ma vedere Moroder scatenare il dance floor con il movimento degli indici e neppure a tempo con il beat, è stato imbarazzante. La quantità di brani dance famosi prodotta da Moroder e "suonata" nel corso del dj set è enorme, ma se la sua presenza in consolle deve ridursi a una testimonianza del mito in carne e ossa che finge di gestire una playlist precotta, allora meglio sarebbe lasciare il posto alla sola musica del mito Moroder (supportata visivamente dai video) o a qualcun altro che ne tenga vivo il ricordo sbattendosi almeno un po' per dare maggior senso al dj set (PC).