Prosegue fino al 4 aprile 2018 presso la Fabbrica del Vapore di Milano, "Revolution. Musica e ribelli 1966-1970, dai Beatles a Woodstock", una mostra sulle storie, i protagonisti, i luoghi di quel breve periodo, gli anni tra il 1966 e il 1970, che cambiò per sempre le vite di una generazione intera e, a cascata, quelle di tutti noi.
La mostra, già approdata al Victoria and Albert Museum di Londra, è promossa e co-prodotta da Comune di Milano-Cultura, Fabbrica del Vapore e Avatar - Gruppo MondoMostreSkira, in collaborazione con il museo londinese.
Curata da Victoria Broackes e Geoffrey Marsh del Victoria and Albert Museum, insieme al promoter italiano Fran Tomasi, alla giornalista e storica della moda Clara Tosi Pamphili e al critico musicale Alberto Tonti, la mostra è un percorso esperienziale fatto per avvolgere i visitatori di atmosfere, oggetti, memorabilia, design, arte, grafica e soprattutto dalla musica di quegli anni anche grazie al sofisticato sistema guidePORT Sennheiser, partner dell'esposizione, che aveva già curato la splendida David Bowie Is (mostra realizzata sempre dalla squadra del Victoria and Albert Museum).
Gli anni "rivoluzionari" vengono raccontati attraverso oltre 500 oggetti-testimonianze di momenti, vite speciali, canzoni che hanno segnato la storia, abiti che hanno fatto tendenza (e scandalo) e film fondamentali per la storia della cinematografia moderna. Tra gli oggetti musicali, troviamo la batteria Premier degli Who, la Stratocaster distrutta da Jimi Hendrix, il Mellotron, il primo calcolatore e il primo mouse per computer e il noto giradischi Dansette. Poi una marea di copertine di dischi che decorano come greche le sale della mostra e tanta musica diffusa che accoglie il visitatore all'interno dei diversi spazi. La moda, la musica, le droghe, i locali e la contro-cultura; i diritti umani e le proteste di strada; il consumismo; i festival; le comunità alternative... un minestrone di contenuti impossibili da organizzare con una metodologia che riesca a rappresentarne tutti i contenuti con completezza e linearità. Comunque, una mostra stimolante, da visitare con pazienza e curiosità, soprattutto con il desiderio di approfondire al di là del tempo e dello spazio che Revolution è in grado di offrire all'interno dello spazio delimitato dalla Fabbrica del Vapore.
L'allestimento in Italia di Revolution è progettato da Corrado Anselmi, il progetto grafico è a cura dello Studio Dinamo Milano e la stampa del catalogo è di Skira.
Sennheiser per il suono di Revolution
L'allestimento della mostra originale è firmato dal Nissen Richards Studio, con contenuti video curati dal Fray Studio e Sound Design da Carolyn Downing. Ma è grazie all'innovativa tecnologia di ultima generazione AMBEO 3D di Sennheiser che è possibile immergere i visitatori di Revolution nella musica e nelle atmosfere di quegli anni, con il supporto delle audioguide guidePORT. Lavorando a stretto contatto con Carolyn Downing, il team Sennheiser, guidato dal progettista Norbert Hilbich, ha predisposto due installazioni AMBEO 3D: la prima immerge i visitatori nel clima politico dell'epoca, rievocando suoni e rumori delle lotte contro la censura e le istituzioni della fine degli anni '60; la seconda ricrea l'atmosfera di una sorta di concerto live, mixando i materiali audio del periodo. I visitatori vengono accompagnati dal sistema di audioguida Sennheiser guidePORT, in grado di offrire centinaia di ricevitori stereo personali, attivati simultaneamente in maniera automatica e ai quali viene trasmesso l'audio in tempo reale con sincronizzazione labiale. Il sistema predisposto per la mostra “Revolution” è composto da 750 unità riceventi dotate di cuffie di alta qualità, oltre a diverse unità di trasmissione e trigger non visibili (Piero Chianura).
Info: Exhibo