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Guitar Summit di Mannheim

L'Europa della chitarra è in fervente attività. Dopo l'Holy Grail Guitar Show di Berlino, è arrivato anche il Guitar Summit, organizzato da MM Musik Media Verlag, editore della rivista tedesca Gitarre&Bass, e svoltosi dal 8 al 10 settembre scorso presso il Congress Center Rosengarten di Mannheim su un'area coperta di circa 25.000 metri quadrati, situata al centro della città. Si tratta di una fiera di chitarre elettriche e acustiche, bassi, effetti a pedale, amplificatori, accessori e tutto ciò che ruota attorno a questo mondo.

Mannheim è una città molto accogliente, ben servita (a 30 minuti di treno dall'aereoporto di Francoforte) e con bei posti per dormire e mangiare a prezzi ragionevoli non distanti dal luogo della manifestazione. Il Congress Center Rosengarten è molto arioso, con luce naturale sempre e dappertutto, dotato di spazi molto ampi e auditorium adeguati per i concerti e gli workshop, più altre sale (non molte) per meeting e dimostrazioni. L'unico appunto che mi sento di fare sull'organizzazione degli spazi è che cercando di tenere separati gli espositori per categorie, si è ottenuta una fiera apparentemente grande ma un po' dispersiva.

I costruttori di amplificatori erano collocati al piano inferiore, l'unico senza luce naturale e l'unico senza controllo del volume. Cosicché l'ambiente risultava molto più rumoroso del NAMM Show, per esempio. Qui esponevano marchi come Mesa, H&K, Engl, MarkWorld, Boutique Amp Distribution, Ampeg, Blu Guitar, TubeAmp Doctor e altri.

Al piano terra esponevano i grandi distributori con marchi come Fender, Meinl/Ibanez, Face e altri, insieme ad aziende più piccole come Duesenberg, PRS, Eastman, Hagstrom, TonePedia, Blade/Levinson, ecc.

Il primo piano era riservato ad altri distributori e costruttori come quelli dell'associazione di alta liuteria European Guitar Builders insieme alla maggior parte dei costruttori di effetti. La sala di EGB era una delle più visitate, grazie alla presenza di splendide creazioni, come quelle di Pagelli e Spalt. Anche gli italiani erano ben presenti al Guitar Summit, con GNG Guitars, Noah Guitars, Manne Guitars, Di Donato Guitars su tutti.

Il secondo piano accoglieva principalmente chitarre acustiche e amplificatori per acustiche, con nomi quali Guild e AER.

Il piano terra, il primo e il secondo piano erano a "basso rumore", silenziosi ma senza la possibilità di provare il suono degli strumenti, a meno di non andare nelle numerose aree prova, tutte sponsorizzate e allestite da BluGuitar, con ascolto in cuffia, il che non era molto soddisfacente, per ovvie ragioni...

Anche Duesenberg, collocato in una stanza propria, presentava un amplificatore Duesenberg Berlin e due Kemper con emulazione dei loro amplificatori, per l'ascolto in cuffia.

Grande idea quella del Amp World Stage, implementato in modo eccellente con un sistema di switching Ampete fornito da MuskProduktiv impressionante e veramente funzionale. L'utente finale era in grado di confrontare istantaneamente passando da uno all'altro amplificatore e cabinet di classe alta tra oltre una cinquantina disponibili. Ho visto personalmente (e sfortunatamente anche ascoltato) gente passare ore la dentro. Ho avuto l'impressione che gli amplificatori Friedman siano stati i più suonati tra tutti quelli presenti, il che potrebbe riflettere le preferenze degli utenti europei in questo momento... molto interessante. Un annotazione riguardo a Synergy, che ha avuto uno splendido impatto sui visitatori... da tenere d'occhio perché ho visto persone impazzire  con i moduli, molto attraenti. Penso che l'idea dell'Amp World Stage sia veramente fantastica, ma per ottenere il massimo dei risultati, in futuro sarà bene che ci sia qualche rappresentante dei produttori o distributori degli ampli che suonino per attirare il pubblico verso i loro prodotti, altrimenti si rischia che marchi come BlackStar, Peavey, EVH, Victory, H&K, Marshall, Laney, Orange e altri nomi hi-end veramente unici e interessanti vengano pressoché ignorati, come è avvenuto quest'anno, semplicemente perché quando si innesca un interesse spontaneo per amplificatori come Friedmans, Diezels e Bogners, si finisce per disinteressarsi a provare altro. Mesa non era inserito nell'Amp Wortld Stage, ma in un proprio stand a parte, così come Ampeg e Mark World. Engl e H&K erano presenti in un proprio stand e anche nel Amp World Stage.

Il pubblico? Nessun negoziante, qualche operatore professionale, ma soprattutto utenti finali. Al termine del Guitar Summit, gli organizzatori hanno dichiarato un numero complessivo di visitatori attorno alle 5.000 presenze in tre giorni, che onestamente rappresenta un risultato ben al di sotto delle aspettative, se paragonato a quanto ottengono in Italia fiere come SGH di Milano, per esempio, che dichiarano in soli due giorni quasi il doppio dei visitatori e a un costo per esporre anche più basso... Comunque c'è stato molto più rock and roll durante i tre giorni del Guitar Summit che negli ultimi tre anni presso il padiglione delle chitarre elettriche alla Musikmesse.

In definitiva, Guitar Summit vale la pena di essere visitato. Con qualche aggiustamento e la necessaria costanza, questa manifestazione ha grandi opportunità per attirare più pubblico di quanto sia riuscito a catturare fino ad ora. (Ignazio Vagnone)

 

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