La musica contemporanea in tutte le sue declinazioni, dai primordi della musica elettronica alle tecnologie digitali più attuali, ha trovato la sua casa a Firenze, grazie al Diffrazioni Firenze Multimedia Festival, kermesse di concerti, performance e installazioni che si è svolta per il secondo anno consecutivo, dal 21 al 27 novembre scorso, nella città in cui nasceva oltre cinquant'anni fa la prima cattedra di musica elettronica d'Italia.
Organizzato dal Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze sotto la direzione di Alfonso Belfiore e Paola Lopreiato, il festival (di cui BigBox è stato quest'anno media partner insieme a Connessioni e Media Duemila) è in realtà un progetto più ampio dedicato ai linguaggi dell'arte contemporanea, ai confini della ricerca tra espressione poetica e tecnologia, dove la musica è il filo conduttore di una serie di performance suggestive e stimolanti. Un festival diffuso nella città di Firenze che ha coinvolto un numero impressionante di artisti, 150, provenienti da 27 Paesi differenti, che hanno allestito installazioni e concerti a favore di un pubblico invitato a riflettere sulla propria identità interiore attraverso un'arte fatta di suoni, luci e performance di vario genere.
La Palazzina Reale, situata proprio a fianco della stazione di Santa Maria Novella, ha ospitato gran parte delle esibizioni, in un susseguirsi incalzante di performance, a partire dalla lunghissima e intensa serata del 23 novembre a cui abbiamo assistito: sul palco il nastro magnetico di Albert Mayr ("Proposta Sonora") e il mix di nastri e strumenti analogici di Andrea Bui e Vanessa Trippi ("Unpredicted/ Unsigned/ Unespected/Unedited (#3)"). Poi il salto digitale all'interessante performance audiovisiva sui laptop di Massimo D'Amato ("Unite") e la performance di musica e danza di James Wilkie e Louiseanne Wong ("Skinship"). Infine, il suggestivo strumento a fiato balcanico Tarogato di Esther Lamneck protagonista dei live electronics realizzati in real time da Mara Helmut ("Irresistible Flux"), seguito dalla performance multimediale di musica, laser, video e luci di Akira Takaoka e Kelichi Tanaka ("Vanishing Traiettories").
La seconda parte della serata è stata aperta dalla (forse troppo) dilatata performance della Avatar Orchestra Metaverse su Second Life, piattaforma che paradossalmente è apparsa più anacronistica e antiquata di qualunque altro media analogico pre-internet presente sul palco. A seguire, un'altra esibizione acusmatica di Antonio D'Amato ("Radiating out of the Dark infinitude of available vibrations"), il concerto in surround per ghiaccio e live electronics di Nicola Giannini ("Inner Out") e il live electronics su flauto di Alberto Maria Gatti, con Francesco Gatti e Francesco Perissi ("Sistema"). L'appuntamento conclusivo della lunga maratona è stato affidato alla proiezione del video “Le Sirene" di Riccardo Culeddu.
Fino al 27 di novembre Diffrazioni ha offerto ogni sera un programma altrettanto denso di concerti, oltre a una mostra d'installazioni multimediali interattive, sale di ascolto di musica elettroacustica e di proiezione di opere audiovisive di autori internazionali e italiani. Ci sono state master class dedicate all'interazione tra musica, tecnologia e immagini, seminari e conferenze sui temi dell'arte e della tecnologia, della psiche e della neuroestetica. In definitiva, Diffrazioni è un'immersione nell'universo della musica contemporanea da consigliare vivamente a tutti gli appassionati di musica elettronica, impegnati in qualunque genere e con qualunque tecnologia.
Info: Diffrazioni