Da un po' di anni a questa parte, sempre più costruttori di chitarre acustiche dedicano un po' più di attenzione alla sostenibilità della loro produzione in termini di maggior rispetto delle risorse naturali (legni), scelta delle vernici ecc. Naturalmente ci sono marchi che hanno la fortuna di risiedere in zone particolarmente ricche di essenze dalle ottime caratteristiche sonore. Pensiamo per esempio ai canadesi o agli australiani come Cole Clark, la cui passione per i legni locali è cosa nota. È con orgoglio che questo costruttore dichiara di avere utilizzato per la produzione dell'anno 2015, legni locali nelle seguenti percentuali: il 56% dei top delle chitarre vengono realizzati in bunya del Queensland, il 12% in blackwood di Victoria o della Tasmania, il 16% in redwood australiano, l'8% in western red cedar del Pacific North West, il 4% in cedro libanese del Western Victoria, l'1% in huon pine della Tasmania e l'1% in mogano del Queensland. Il 56% dei fondi e delle fasce sono in blackwood australiano, il 22% in acero del Qeeensland, il 7% in mogano australiano e l'1% in acero silkwood del Queensland. Il 99% dei manici vengono relizzati in acero del Queensland. In sostanza, l'85% della produzione Cole Clark utilizza dunque essenze australiane al 100%.
I manici e i ponti hanno rappresentato da sempre un'eccezione in quanto si è sempre pensato di non poter fare a meno di ebano e palissando, ma a partire da quest'anno, vista la vertiginosa diminuzione di disponibilità di essenze come ebano e palissandro, Cole Clark ha deciso di investire nella ricerca di legni locali, largamente disponibili e ben suonanti, che possono degnamente sostituire le essenze classiche di tastiere e ponti sulle proprie chitarre. Tale ricerca ha portato ad individuare nel black bean (Castanospermum australe) il candidato ideale per le tastiere e l'acacia australe quello per i ponti, per alcuni modelli della serie Fat Lady 1, Fat Lady 2, Angel 1 e Angel 2.
Info: Gold Music