Domenica 16 giugno si è conclusa la seconda edizione del MIS, la fiera del fare musica organizzata da BolognaFiere con il patrocinio di Dismamusica. Music Italy Show è stata organizzata in contemporanea con JamBo, evento sulla urban culture che ha permesso di raggiungere l'obiettivo totale di circa 40.000 visitatori (a detta degli organizzatori). Si è trattato di un pubblico interessato più agli sport urbani che alla street art di cui la musica è elemento fondante. Hip hop e dj culture opportunamente valorizzate, infatti, avrebbero potuto forse portare in fiera produttori di apparecchiature dedicate a musicisti e dj dell'area JamBo. La comunicazione del MIS, dal canto suo, ha puntato sul fare musica più tradizionale, mono-genere e datata: Gianni Morandi, Gino Paoli, Andrea Mingardi, Stadio, Dodi Battaglia e un Samuele Bersani omologato alla musica di una Bologna che non c'è più. Il focus generazionale imposto dai testimonial non ha impedito agli espositori di far esibire musicisti giovani e meno giovani di qualità sui tre palchi allestiti al di fuori dei due padiglioni occupati dal MIS. Tuttavia il caldo torrido del weekend ha reso lo spazio esterno poco accogliente (neppure un chiosco per una birra o una bottiglietta d'acqua da bersi sotto un po' di ombra, purtroppo). Una fiera dunque gestita da un'organizzazione non molto sensibile alla musica suonata (la cui cura era a carico dei singoli espositori) e chiaramente proiettata verso il più vasto pubblico degli ascoltatori di musica. Gli organizzatori non hanno ancora fornito dati ufficiali sull'affluenza al MIS, ma non si può parlare di un flop, questo no. Di pubblico ce n'è stato, anche se molto meno rispetto al JamBO. Non si può neanche dire che i visitatori del MIS apparissero soddisfatto di ciò che veniva loro proposto. Tra il pubblico dei musicisti girava la delusione per le troppe assenze importanti tra i produttori di strumenti e apparecchiature. E il pubblico meno specializzato avrà forse apprezzato la novità di un mondo sconosciuto, ma il costo del biglietto di ingresso, quello dei parcheggi e quello da sostenere per un panino e una bibita che stridevano con il primato dell'Emilia quando si parla di cibo, avranno lasciato un ricordo poco positivo in previsione di una partecipazione a una eventuale terza edizione.
(Piero Chianura)