Nel futuro degli eventi musicali di qualità potrebbe esserci quella che Reference Cable chiama "Reference Cable Input List", una specifica sezione del Tech Rider che prescrive il tipo di cavo richiesto per ciascuno strumento o apparecchiatura presente all'interno della tradizionale channel list. È infatti auspicabile che i responsabili tecnici degli eventi audio cominceranno un giorno a trattare i cavi per quello che sono, ovvero dei filtri capaci di influire sul percorso del segnale e, così come fanno già con i microfoni e con le DI box, riterranno finalmente utile specificare i tipi di cavi che abbiano un filtro coerente con quello delle sorgenti sonore o delle apparecchiature che hanno il compito di collegare. Anche il cosiddetto Stage Plot che riporta la disposizione dei musicisti sul palco potrebbe indicare il percorso del "filo" (cablaggio) sul palco.
Oggi il manager di un musicista o di una band internazionale si preoccupa che siano presenti quello specifico modello di microfono, di consolle o di PA system, ma non dà alcuna importanza al cablaggio di tutte queste apparecchiature. Così, quando un musicista sale sul palco di un qualunque spettacolo, si trova a dover usare i cavi presenti in quello spazio, di solito generici cavi bilanciati forniti dal service o dai tecnici del posto. E non importa che si tratti di jazz, metal, rock o swing. La band affiderà il suo suono a quei cavi, ignara di qualunque rischio e, dopo i classici line check e sound check, svolgerà la sua serata senza essere certa che quei cavi bilanciati, usati per trasportare tutti i segnali della band attraverso microfoni, DI box e Direct Out, saranno stati capaci di farlo rispettando i dati originali delle sorgenti...
Reference Cable Input List® si occupa invece di indicare i cavi dedicati, il più possibile coerenti con le rispettive sorgenti sonore, evitando così di dover ricorrere a processori di dinamica troppo spesso usati dai fonici proprio per tentare di ricostruire il "DNA" delle sorgenti (il "tono" di ogni strumento).
Negli ultimi mesi, Reference Cable ha avviato un progetto di sensibilizzazione nei confronti delle band impegnate non solo nei live (oggi interrotti), ma anche nelle sessioni di registrazione in studio, proprio su questo tema. Molte di esse hanno approfittato del periodo di riflessione imposto dal contesto attuale decidendo di testare un cablaggio dedicato Reference sia per quanto riguarda i cavi sbilanciati (strumento) che i cavi bilanciati, tutti coerenti con le sorgenti di cui trasportano il suono con la minor incidenza di perdita “dati” possibile fino alla "fonte" (l'impianto di diffusione audio).
Abbiamo raccolto le considerazioni di sette di queste band (due delle quali straniere) impegnate in differenti stili e generi musicali, dal reggae al soul-jazz, alla world, allo swing, al metal e al rock.
IL RUOLO DEL CAVO SUL SUONO DELLA BAND
La prima riflessione riguarda il ruolo del cavo di ciascuno strumento sul suono complessivo della band, giudicato da tutte fondamentale. "Da quando collaboriamo con Reference abbiamo notato una grande differenza qualitativa. I nostri strumenti e i nostri sistemi di amplificazione sono al top", afferma la swing band Conosci Mia Cugina?.
Per il progetto metal dei Methodica "sbagliare cavo equivale a mettere un freno alla propria performance, lo strumento è meno definito e ha meno dinamica. Immaginiamo più strumenti con lo stesso problema... è un po' la differenza che passa tra una TV normale e una a 8k".
Per i Men Of The Yeah "se spendi molti soldi per il tuo strumento e vuoi sfruttare appieno il potenziale della tua attrezzatura, semplicemente non usi nessun cavo a caso".
La power band degli Scuorn ha scelto da tempo i cavi Reference: "abbiamo la possibilità di beneficiare di un set di cavi custom Scuorn che garantisce una brillantezza e una fedeltà del suono decisamente superiore, che ci accompagna non solo in studio ma anche live da ben 35 date tenute finora in Italia, Europa e UK".
L'art-rock dei Piqued Jacks richiede grande pulizia sonora: "per noi il ruolo dei cavi è fondamentale, a partire dai cablaggi personali: che siano tra chitarra e pedaliera, basso e pedaliera e così via fino al P.A. system. Quando lavoriamo con service che non conosciamo, cerchiamo di capirne il valore e la professionalità proprio dal tipo di cavi che utilizza: secondo noi è lì la chiave di un buon service perché i cavi sono l’anello più debole della catena che determina la qualità del nostro rig”. Interessante anche la considerazione degli Ummo: "nei nostri live abbiamo riscontrato, oltre a un aumento sostanziale dei db percepiti, una maggior qualità sonora (per esempio i clean della chitarra più brillanti e definiti, le basse più calde e avvolgenti per il basso, le voci piu presenti e ricche di sfumature), non percepita in precedenza. Tutte queste sensazioni vengono risaltate anche in studio di registrazione".
Anche per il cantautore soul-jazz Ola Onabulè "il cavo è il condotto lungo il quale invii ogni sfumatura della tua performance al mondo esterno, quindi un cattivo cablaggio fa perdere preziose informazioni su frequenza, fase e ampiezza del segnale, mentre viene trasportato da esecutore ad ascoltatore".
I CAVI PI٠ADATTI NELLE RICHIESTE TECNICHE DEI MUSICISTI
Ma il cavo dovrebbe entrare a far parte di una dotazione certificata, al pari degli strumenti e delle diverse apparecchiature elencate all'interno delle richieste tecniche di un evento di musica dal vivo? "Magari!" rispondono gli Ummo: "sarebbe la soluzione a parecchi problemi come fruscii, rumori di fondo ecc. on stage... e si semplificherebbe di molto anche il lavoro dei fonici, non più costretti a intervenire pesantemente e di continuo sul mixer. Ne gioverebbero tutti, anche il pubblico".
Secondo Conosci Mia Cugina? "le esigenze tecniche stanno salendo di livello negli ultimi anni, complice anche l'evoluzione del nostro mestiere, dove ormai la qualità sonora viene cercata anche nei piccoli spazi... Chi riuscirà a soddisfare tutte queste esigenze guadagnerà nuove fette di mercato, aprendo le porte a tutti quei professionisti (e non) che non vogliono mai rinunciare al proprio suono, una delle cose che rende ogni musicista unico".
Mentre per i Piqued Jacks "dobbiamo iniziare tutti a capire che così come un chitarrista sa di poter contare sulla sua chitarra preferita, allo stesso modo il chitarrista deve poter contare sui propri cavi", per i Methodica "la performance e la riuscita del live è in mano anche al cavo. Anzi, è il conduttore di tutto ciò che esegui sullo strumento. Il cervello elabora la creatività, che passa alla mano, che tocca lo strumento, che elabora un segnale e il cavo non deve fermare o tagliare nulla di quello che questo segnale porta con sé. Da lì in avanti tutto è a catena e l'anello più debole determina tutta la tua performance".
Secondo gli Scuorn "il mondo della musica, soprattutto in ambito underground e delle produzioni indipendenti, è ancora all'età della pietra sotto questo aspetto. Se i produttori di pickup prevedono impedenze differenti di anche 1 solo kOhm per ogni esigenza, perché non fare lo stesso coi cablaggi? Il fatto di poter selezionare ogni componente della catena del suono, dalla generazione, alla trasmissione e infine alla ricezione, è una necessità del musicista. Una certificazione del cavo sarebbe un grande passo avanti verso tale consapevolezza".
Per Ola Onabulè considerare i cavi utilizzati in channel list "sarebbe un'idea fantastica! Ed è una cosa che fa già parte della mia realtà. Prima di un concerto dal vivo comunico sempre ai sound engineers con cui lavoro in tutto il mondo che il cavo Reference Ultimo (finitura rossa) e il mio microfono a condensatore da palco Neumann KMS 105 formano insieme il carattere e l'identità essenziali della mia voce sul palco".
"Una volta che tu consideri un cavo come parte speciale del tuo set up tecnico, diventa un elemento così rilevante che da quel momento diventa insostituibile ai fini del risultato sonoro", concludono Men Of The Yeah.
VERSO IL CABLE STAGE PLOT
Forse, ci si potrebbe spingere oltre per precisare quale tipo di cavo debba essere utilizzato per ogni collegamento da un dispositivo A a un dispositivo B, per esempio da una chitarra al suo amplificatore o da un microfono a un preamp, ecc... fino a disegnare il percorso di tutte le connessioni previste sul palco.
"Penso che sarebbe davvero molto pratico" afferma Ola Onabulè: "Nel mio caso significherebbe che non dovrei più viaggiare con il mio cavo Reference preferito. Potrei semplicemente includerlo nel tech sheet della band ed essere certo che mi verrà procurato insieme a tutte le cose richieste dagli altri musicisti della band”.
"È un ragionamento che ci piace molto", confermano i Piqued Jacks: "Ci piacerebbe che ogni palco su cui suoniamo possa avere la strumentazione che chiediamo. Precisare il tipo di cavo che usiamo significa far capire al service/fonico il tipo di suono che vogliamo ottenere".
Per Conosci Mia Cugina? "è un ragionamento necessario che però non sempre il musicista può fare da solo: le competenze e gli strumenti del tecnico del suono sono molto importanti per la riuscita di una performance. Però è chiaro che ogni musicista dovrebbe avere consapevolezza del proprio strumento (e della propria strumentazione) anche dal punto di vista logistico e tecnico, perciò certe valutazioni sono comunque molto importanti e nei prossimi anni diventeranno fondamentali".
Anche per Men Of The Yeah "dipende dalla situazione in cui ci si trova perché potrebbe essere difficile fare una richiesta del genere se non fai concerti a un certo livello. I festival più piccoli, per esempio, potrebbero non essere in grado di soddisfare le molteplici esigenze di tutti i musicisti. Per questa ragione noi ci portiamo dietro tutti i cavi Reference che ci servono, dal RICS01R Red per collegare la chitarra solista all'ampli, al RICS01R Red per la chitarra ritmica, al RIC01BASS per il basso, a Ultimo.RCI.DeLuxe per collegare l'ukulele al PA System, a Ultimo.RCM.Red per il microfono della voce. Per la batteria usiamo un RMC-01 Blk per il microfono sulla cassa e un Ultimo.RCM.Red per il microfono sul rullante".
"Soprattutto quando si parla di performance live", precisano gli Scuorn, "una volta che il segnale arriva alla consolle del fonico di palco e/o di sala entrano in gioco molte incognite impossibili da prevedere, dai pre amplificatori utilizzati al tipo di impianto di amplificazione fino al suono della stanza, tutti fattori che indubbiamente caratterizzano il suono finale. Avere una sorgente audio già 'ordinata' minimizza eventuali stravolgimenti".
Per i Methodica "avere la possibilità di dare a ogni strumento la giusta timbrica renderebbe il live un film: un esperienza incredibile sia per chi suona sia per chi ascolta. Andreste mai al cinema per sentire il film da una cassa in mono e vedere sfuocato?".
Per gli Ummo, infine, "Sarà solo con la perseveranza da parte nostra, delle altre band e da parte di aziende come Reference che, grazie anche alla ricerca estenuante del suono definitivo, in un futuro non troppo lontano tutti trarranno un vantaggio nell'avere una scheda tecnica completa e di qualità".
Info: Reference Cables