Mentre il mondo occidentale è ancora alle prese con gli effetti della pandemia, qualche speranza di ripresa globale arriva dalla Cina, Paese abituato ai comportamenti di prevenzione dalle epidemie e dunque in grado di gestire l'organizzazione di manifestazioni aggregative in questo difficile periodo. Infatti, dopo il Winter Namm di Los Angeles, ultimo evento espositivo tenutosi regolarmente a gennaio di quest'anno, il Covid-19 ha fatto saltare tutte le fiere musicali del mondo, ma non Music China. 
Grazie a un graduale allentamento delle misure anti-pandemiche, Messe Frankfurt Hong Kong, China Musical Instruments Association e Shanghai Intex Exhibition saranno in grado di garantire lo svolgimento della manifestazione dal 28 al 31 ottobre presso lo Shanghai New International Expo Center. Pur con grandi difficoltà, molti operatori del settore stanno cercando di far ripartire le loro attività partecipando alle fiere confermate, sia coinvolgendo i loro rappresentanti nei Paesi di svolgimento, sia gestendo le quarantene previste dagli spostamenti del personale impegnato. Solo in parte si ricorre alla fiera virtuale. Da parte loro, i governi e le associazioni stanno fornendo diverse forme di sostegno e assistenza finanziaria ai singoli settori. 
Molti espositori sono impazienti di ripartire proprio da Music China, un luogo in cui potersi riconnettere faccia a faccia con i colleghi, mostrare i propri strumenti ed esplorare nuove opportunità di business. Il fatto è che Music China è una piattaforma troppo importante per l'intero settore a livello globale, non solo per il mercato cinese. Per questa ragione, all'annuncio della conferma di svolgimento della fiera, molti brand rinomati hanno confermato la loro partecipazione: C.Bechstein, ESI, Roland, Casio, Hsinghai, Kawai, Pearl River, Samick, Schimmel, Seiko, Steinway, Taylor, Yamaha e molti altri.
Più di una dozzina di aziende tedesche saranno presenti all'interno del padiglione tedesco sostenuto dal ministero tedesco dell'Economia e dell'Energia, ma anche un buon numero di aziende italiane hanno mostrato grande interesse a esporre alla fiera di quest'anno e così Messe Frankfurt Italia ha deciso di supportarli direttamente (cosa che non ha ritenuto di fare l'Italian Trade Agency - ICE, che non ha neppure inserito in calendario Music China 2020 sul suo sito ufficiale...).
La Camera di Commercio di Cremona, invece, se le circostanze lo consentiranno, supporterà chi vorrà esporre all'interno di un padiglione nazionale a Music China.
Quello cinese è al momento l'unico dei gradi mercati a riprendersi dalla prima ondata della pandemia. Secondo i dati del National Bureau of Statistics (NBS) della Cina, l'economia cinese è tornata a crescere con un PIL a +3,2% anno su anno nel secondo trimestre 2020, quando il Paese ha gradualmente ripreso a lavorare e a produrre.
Anche all'interno del mercato degli strumenti musicali, ci sono previsioni ottimistiche. Un recente sondaggio condotto dal Global Industry Analyst ha rivelato che, anche in piena pandemia, è prevista una leggera crescita per il mercato dei pianoforti (acustici e digitali). Il mercato globale dei pianoforti, stimato in 2,5 miliardi di dollari nel 2020, dovrebbe raggiungere una dimensione rivista di 2,9 miliardi di dollari entro il 2027, con una crescita del 2,1% nel periodo 2020-2027. Allo stesso modo, si prevede che il segmento degli acustici crescerà a un tasso annuo del 2,2% per raggiungere 1,9 miliardi di dollari nel 2027.
Sappiamo infine che in tutto il mondo è cresciuta la domanda di alcune specifiche tipologie di strumenti a causa della quarantena imposta ai consumatori costretti a casa. Si tratta dichitarre acustiche, ukulele e sistemi di home recording, in particolare. Così, molti musicisti amatori e casalinghi stanno acquistando più di prima ritrovando il tempo per fare pratica musicale.
Info: Music China