Nel corso del Winter NAMM Show, che si è tenuto presso il Convention Center di Anaheim in California dal 24 al 27 gennaio scorso, i professionisti del mercato globale degli strumenti musicali, dell'audio pro e delle tecnologie per gli eventi si sono incontrati in quella che è oggi la manifestazione di networking più importante per il settore a livello internazionale. Al di là del gran numero di anteprime presentate dagli espositori, sono infatti i numerosi eventi e le molteplici occasioni di incontro programmate a rendere questa fiera veramente speciale.
Tra i dati riportati nel comunicato finale ufficiale, spiccano le oltre 400 sessioni di approfondimento didattico svolte, i 115.301 visitatori professionali registrati e i circa 2.000 espositori per 7.000 marchi rappresentati (+14% di presenze extra-USA rispetto all'edizione 2018). Prima fiera dell'anno a calendario per il nostro settore, il NAMM Show è l'occasione per comunicare al mercato prodotti e progetti per il 2019. Partecipare al NAMM Show è come trovarsi al centro dell'Universo della musica, soprattutto per chi vive di riflesso del grande mercato statunitense. Chi è appassionato di musica blues, country, rock, jazz, pop, hiphop in tutte le derivazioni a stelle e strisce, qui respira aria di casa. Negli stand degli strumenti musicali e delle apparecchiature per lo studio di registrazione o per il live, sui palchi delle performance e delle demo, negli spazi workshop ed educational, tutto parla nella lingua nordamericana, con quell'entusiasmo talvolta eccessivo, che punta però concretamente al business in forma di spettacolo. Impossibile seguire tutti gli appuntamenti dell'intenso programma di concerti e performance organizzate ovunque, anche fuori dagli spazi e dagli orari della fiera, negli hotel e nei locali della zona, molto numerosi grazie alla presenza di Disneyland proprio qui ad Anaheim.
È un dato di fatto che chiunque abbia qualcosa da proporre al di fuori del proprio mercato locale (e un po' di denaro da investire) prima o poi finisca per prenotare uno stand al NAMM Show, fosse anche solo per avere un feedback da parte dei visitatori sulla sua idea. È così che è accaduto e continua ad accadere anche per i costruttori italiani, la cui presenza qui è consistente, meno attenta a esibire i propri valori culturali (come accade alle fiere Musikmesse di Francoforte e Music China di Shanghai) e più impegnata ad assecondare quella nord americana, che è in definitiva la patria della musica pop moderna, cui i nostri stessi marchi (e i musicisti) si ispirano per progettare le loro idee. I marchi italiani non sono in evidenza solo nel settore Audio Pro Live, tradizionalmente quello su cui conta gran parte del nostro export, ma sempre di più anche nell’ambito della liuteria elettrica, attraverso l’area Boutique Guitar Showcase del NAMM e in stand individuali di produttori italiani in gran spolvero.
Nel complesso, la parte espositiva ha rivelato alcune tendenze interessanti, tra modelli commemorativi da collezionare e strumenti leggeri da portarsi in viaggio; soluzioni più o meno ingegnose e tecnologiche per la didattica e lo studio della musica; kit microfonici per la registrazione in VR in chiave immersiva. Sempre in primo piano i brand storici (ogni anno ce n’è qualcuno che passa di proprietà) che sfruttano il loro passato glorioso per affermare un presente non sempre altrettanto di successo.
Il NAMM Show rappresenta il mercato della musica a 360 gradi, ora che anche il settore delle installazioni per il mondo dello spettacolo in generale ha occupato lo spazio che merita, costituendo l'ampliamento più recente di questa manifestazione in continua crescita. Tutte le mattine, prima dell'apertura della fiera, una coda interminabile di persone attendeva di poter assistere alle NAMM U Breakfast Session, condotte dal presidente della NAMM Organization Joe Lamond. Argomenti e interviste a personaggi molto interessanti, almeno quanto il buffet offerto per iniziare la giornata con una nutriente colazione all'americana. A seguire una serie impressionante di incontri: il summit quotidiano sull'innovazione dei punti vendita e una quarantina di sessioni differenti di incontro su temi di ogni genere. A complemento dell'ampliamento della fiera nella direzione pro audio sono stati organizzati ben 250 incontri specifici. Molte altre sessioni sono state dedicate a insegnanti e dirigenti delle scuole di musica. E poi una serie di Awards, come ci si aspetta da una fiera che riconosca anche le eccellenze del proprio mercato, e una bellissima personale di Neal Preston, fotografo delle più grandi star della musica pop (e fotografo ufficiale del Live Aid del 1985).
Al NAMM Show, la massima attenzione per le istanze del mercato viene garantita dalla natura stessa dell'organizzazione, una associazione costituita dagli stessi operatori del settore: la National Association of Music Merchants (NAMM) è un'associazione no-profit la cui mission è sostenere un'industria dei prodotti musicali che vale circa 17 miliardi di dollari. La NAMM Organization è composta da circa 10.300 membri situati in 104 paesi e regioni del mondo. Gli eventi organizzati e gli stessi membri del NAMM finanziano la Fondazione NAMM che promuove i piaceri e i benefici della musica nonché la partecipazione attiva alla creazione di musica a tutte le età. Con queste premesse condivise, non è difficile centrare gli obiettivi che il mercato si prefigge di ottenere nel progettare il NAMM Show. Dentro il NAMM Show si percepiscono ovunque vibrazioni positive che fanno dimenticare i momenti di difficoltà in un clima di divertimento, in cui senso dello spettacolo e degli affari viaggiano insieme, come è tipico della cultura di questo Paese. Ma fuori dal Convention Center, dove vive la gente comune estranea al business della musica, si toccano con mano le tensioni sociali sempre vive in questo grande Paese. Quest'anno sono state le proteste della comunità sudamericana di Anaheim, che con un flash mob all'incrocio di due importanti arterie di accesso alla fiera hanno protestato contro l'uccisione di un ragazzo della comunità da parte della polizia locale. Temi che una volta influenzavano i grandi della musica e che oggi, nell'epoca della solitudine digitale, provocano la curiosità di passanti il cui solo interesse è postare un breve video su facebook con il proprio smartphone per documentare la propria presenza allo straordinario evento. Ma il contenuto di quell'evento finirà probabilmente nel limbo della loro memoria digitale.
Info: NAMM Organization