La Fiera della Musica di Francoforte si è svolta quest'anno dall'11 al 14 aprile, sfasata di un giorno rispetto a Prolight+Sound, fiera delle tecnologie e delle apparecchiature audio, video, illuminazione e sistemi integrati, che si è tenuta dal 10 al 13 aprile nello stesso complesso fieristico. Che si trattasse di un'"edizione di passaggio" lo si era capito da come erano stati organizzati i padiglioni di questa Musikmesse, così dispersiva da costringere i visitatori a camminare da una parte all'altra della fiera per raggiungere le diverse aree espositive coperte quest'anno (Musikmesse e Prolight+Sound insieme) da 1.803 aziende provenienti da 56 Paesi (contro i 1.922 espositori comunicati lo scorso anno). La presa d'atto che il mercato europeo degli strumenti musicali, rappresentato dalla fiera di Francoforte, non è più in grado di coprire spazi espositivi consistenti dovrà passare necessariamente dalla concentrazione degli espositori in un numero ridotto e ravvicinato di padiglioni, in favore di una migliore accessibilità da parte dei visitatori. Visitatori che, in ogni caso, hanno risposto alla chiamata di Musikmesse e Prolight+Sound in gran numero, nonostante la cancellazione di 800 voli e lo sciopero dei mezzi pubblici proprio a inizio manifestazione: sono stati oltre 90mila, provenienti da 152 Paesi con oltre 20mila presenze ai concerti del Musikmesse Festival che ha coinvolto una trentina di luoghi all'interno della città di Francoforte. La reintroduzione dei giorni riservati ai soli operatori professionali ha portato, come previsto, alla riduzione del numero di visitatori locali (i 10mila in meno contati quest'anno rispetto ai 100mila comunicati al termine dell'edizione 2017?), determinando al contempo un incremento del 10% dei visitatori professionali soprattutto stranieri. Un buon segno per la declinazione "professionale" di Prolight+Sound, ma anche per l'area business di Musikmesse. Quale sarà invece il futuro della componente consumer di Musikmesse? Questi dati hanno già convinto gli organizzatori a riorganizzare Musikmesse e Prolight + Sound 2019 nell'ottica di una sovrapposizione totale delle date e di un ravvicinamento anche spaziale delle due fiere. Le date sono già state fissate da martedì 2 a venerdì 5 aprile 2019, il che fa capire quanto l'attitudine professionale venga considerata prioritaria nelle strategie di rilancio di entrambe le fiere.
MUSIKMESSE, LE OPINIONI DEGLI ESPOSITORI ITALIANI
Volendo porre l'attenzione sul mondo degli strumenti musicali rappresentato a Francoforte dalla Musikmesse, abbiamo voluto realizzare un "giro" di interviste presso alcuni degli espositori italiani presenti quest'anno. Lo abbiamo fatto perché, in questo momento storico, è fondamentale per un media come BigBox conoscere progetti e aspettative delle imprese del nostro settore impegnate sul fronte dell'internazionalizzazione. Gli espositori italiani aderiscono in maniera consistente alla Musikmesse: si tratta di poche aziende storiche di medie dimensioni e molte piccole aziende, alcune delle quali molto giovani. I vuoti causati dall'assenza alla Musikmesse anche quest’anno delle più importanti realtà americane del mercato dello strumento musicale “moderno”, ha determinato tra i competitor italiani una critica sul tema dell'accessibilità agli stand. C'è stata poca chiarezza sull’informazione riguardo alla mappatura dei padiglioni e degli stand, non tanto negli spazi più densamente organizzati, quanto per quelle aree un po’ dimesse e limitrofe all’area “Made in China”, dove la sensazione era quella di essere in una “terra di nessuno” con spazi esageratamente vuoti. Le aziende che hanno scelto la Business Lounge. progettata da Messe Frankfurt per gli incontri di affari, hanno apprezzato l'isolamento dai padiglioni rumorosi, che ha reso il luogo ideale per svolgere gli appuntamenti programmati, anche se poco identificabile soprattutto da tutti i visitatori provenienti dall’accesso (inconsapevole) diretto all’edificio che si sono trovati in un’area completamente silente, quasi eterea. Queste aziende hanno organizzato un programma di incontri molto serrato, che ha messo in risalto la qualità delle relazioni con partner soprattutto Europei (dal nord e dall'est) e dell'area del mediterraneo. In generale, le aspettative rispetto al mercato internazionale sono alte anche per le piccole realtà, per le quali l’apertura al mercato estero sta al primo posto delle strategie attuabili, visto che quello nazionale sembra faticare a uscire dalla forte contrazione che ci accompagna da più di un lustro. È stato interessante notare come piccoli artigiani del settore abbiano una formazione che ha preso in considerazione la fattiva possibilità di esercitare un praticantato all’estero, quindi con un approccio moderno e figlio di un’epoca dal taglio internazionale dove anche (e aggiungiamo: finalmente) l’Italia muove i propri professionisti ad ampio raggio superando ostacoli all’apparenza insormontabili, prima tra tutti la lingua e in coda altri aspetti legati alla nazione di origine che verrebbero considerati naif da un qualsiasi professionista d’oltre confine. Anche l’italiano che deve lavorare si sposta dove c’è mercato. Alcune piccole realtà hanno trovato un distributore prima all’estero che in Italia. Per coloro che utilizzano soprattutto il veicolo commerciale proposto dal web, la fiera rimane un utile punto di incontro: parlando con diversi produttori nostrani ne è venuto fuori un quadro interessante che vede i mercati di paesi considerati poveri, se non addirittura quasi inaccessibili, pronti ad affrontare l’Europa in termini di fruizione dell'offerta. Come sempre accade dall’incontro di realtà “distanti”, nascono opportunità bi-direzionali utili per tutti i partecipanti al meccanismo della compravendita. I feedback raccolti in fiera continuano a essere utili per chi produce in termini di raccolta di informazioni e conferme sui progetti intrapresi, non solo rispetto ai costi, ma anche e soprattutto in termini di richiesta specifica da tutti quei mercati che hanno trovato risorse per spostarsi nel Vecchio Continente dove trovano possibilità concrete di business. Il polo europeo continua a essere interessante, a detta di tutti gli espositori interpellati. L’aspetto logistico rimane uno dei punti di forza della fiera in centro Europa, insieme all’esperienza di tutto il polo organizzativo che opera nel settore da lungo tempo. Francoforte rimane per molti accessibile in termini di distanze e organizzazione degli spostamenti. Tra gli addetti ai lavori la fiera di Francoforte è considerata un luogo dove potere fare business: comoda, ben servita e sufficientemente immersa in un ambiente tranquillo che facilita le relazioni di affari.
IL RUOLO DELLA FIERA EUROPEA
L'apprezzamento dell'area Business come luogo delle relazioni mette in risalto il contrasto tra le due facce della fiera: l’aspetto legato alla promozione per portare nuovo pubblico, che poi è quello che necessariamente costituisce il mezzo per il tanto atteso “cambio generazionale” del pubblico, viene a mancare alimentando i sostenitori della visione contrapposta a quella dei cugini americani, sempre criticati dall’Europa per la loro interfaccia da “perenne carrozzone in festa”, ma estremamente efficaci nell’organizzare eventi memorabili. Se è vero che il mercato della musica moderna è in mano loro e che lì funziona tutto bene, è altresì vero che alla Messe trovare palchi frequentati da musicisti tedeschi ascoltati solo da pubblico tedesco non giova alla facciata internazionale a cui punta l’organizzazione a ogni edizione. Il mercato dello strumento classico segue regole diverse e lo sappiamo bene, ma Francoforte ha cavalcato la prima decade degli anni 2000, seppur già in sentore di crisi, con un interessante equilibrio tra i due mondi, classico e moderno, riuscendo al contrario della kermesse americana a fare coesistere in modo convincente le due realtà. Non solo: la Musikmesse è riuscita a rappresentare per molti anni le differenti culture dei diversi Paesi del mondo, stimolando il dialogo tra oriente e occidente, anche grazie a Music China, fiera degli strumenti musicali di Shanghai che Messe Frankfurt organizza insieme a Prolight+Sound Shanghai da molti anni, in collaborazione con le istituzioni cinesi. Non potendo ipotecare il futuro, auspichiamo un ritorno a una fiera eterogenea con un’aperta visione sul mondo dello strumento musicale, come impone questo periodo storico dove tutto deve essere necessariamente pensato con un’ottica trasversale.
Info: Messe Frankfurt Italia