Non è un'operazione nostalgica, ma un'iniziativa che restituisce ai musicisti un'esperienza unica che permette loro di comprendere l'essenza della propria espressione artistica: una sala di ripresa, pochi strumenti fondamentali, nessun effetto o artefatto tecnologico, un microfono monofonico e un solo canale di registrazione opportunamente amplificato e diretto alla macchina di incisione. E così la performance musicale finisce direttamente su un vinile della durata massima di sei minuti. L'idea è nata al SAM Recording Studio di Lari (PI), lo studio di Mirco Mencacci, dove tecnologia digitale e strumentazione vintage convivono nel nome della produzione musicale di qualità. Qui si realizzano produzioni musicali multitraccia al massimo della risoluzione digitale, ma il valore di una composizione musicale non può migliorare soltanto avvalendosi delle possibilità tecniche offerte dalle moderne tecnologie di registrazione. Anzi, troppo spesso oggi la "correzione" digitale impedisce agli artisti di essere consapevoli dei propri limiti e di impegnarsi per superarli, migliorandosi. Cosa succede invece se poniamo dei limiti tecnologici che restituiscono ai musicisti la verità della loro composizione e il compito di arrangiare "in tempo reale" suonando tutti insieme? E’ nata così Direct To Vinyl ovvero delle vere e proprie sessioni di registrazione direttamente su lacca, esperienze che valorizzano il rapporto tra musicista e composizione musicale attraverso la registrazione in diretta, vera e senza mediazioni tecnologiche. Le prime band coinvolte nel progetto (Zen Circus, Emma Morton & The Graces e Dust and The Dukes) hanno scelto coerentemente un brano dalle timbriche vintage, eseguito in formazioni essenziali: voce, chitarra, contrabbasso, batteria e pianoforte o organo Hammond o solo chitarra acustica e voce. Il mix acustico, curato da Andrea Ciacchini, non ha coinvolto alcun fader o potenziometro, ma è stato ottenuto tramite un opportuno posizionamento delle sorgenti sonore (gli strumenti e gli eventuali amplificatori) rispetto al microfono. È così che si faceva una volta anche dal vivo. È così che ciascun musicista può ascoltare e controllare il proprio suono dentro quello complessivo della band. Il vocalist, senza alcun riverbero o delay, e tutti gli altri strumentisti, devono dare il meglio di sé cercando di non sbagliare e senza mai prevaricare gli altri, perché una volta che Antonio Veracini (responsabile di incisione) ha posizionato la testina sulla lacca (pur dopo qualche opportuna prova generale di assestamento di musicisti e apparecchiature) nulla potrà più essere corretto. Nella sala di regia della SAM, la registrazione digitale su Protools (192 kHz, 32 bit) serve da backup di sicurezza e come monitoraggio di quanto inciso sul vinile, il cui ascolto ripetuto, si sa, finirebbe per danneggiare il supporto e di conseguenza la qualità della riproduzione. Quando il braccio del giradischi viene sollevato dal disco in vinile appena inciso e inizia la fase di riproduzione, ci si ritrova poi tutti insieme, musicisti e tecnici, a riascoltare con emozione l'opera irripetibile e immodificabile di una performance unica, realizzata con il massimo impegno da parte di tutti e, proprio per questa ragione, di grande valore artistico. 

Info: SAM Recording Studio