Tra i professionisti, la produzione di massa sta lasciando sempre più il posto a strumenti personalizzati che aiutano il musicista a distinguersi dagli altri. Senza arrivare agli eccessi dei bizzarri strumenti presentati sul web da musicisti funamboli, possiamo dire che la tendenza attuale nel mondo delle chitarre e dei bassi elettrici di fascia alta è quella delle customizzazioni e degli strumenti di liuteria. In questa complessa diversificazione della produzione cambia anche il rapporto tra strumento elettrico e amplificatore. Oggi un bassista (o un chitarrista) può decidere di "filtrare" il proprio strumento con i circuiti e gli speaker di un amplificatore classico (Ampeg, Mesa ecc...) o di un ampli boutique dotato di una personalità specifica, oppure può affidarsi a soluzioni più versatili in grado di modificare il suono a seconda delle situazioni. Per questa ragione hanno così successo i sistemi di emulazione digitale come Kemper o Fractal, capaci di creare il corretto accoppiamento tra suono dello strumento amplificato e ambiente acustico (purché ci si appoggi a speaker adeguati). C'è invece chi preferisce preservare la timbrica del proprio strumento utilizzando un amplificatore tradizionale il più possibile "neutro".
IL PROGETTO GR BASS In quest'ultima categoria rientra la produzione made in Italy di GR Bass, marchio fondato dal bassista Gianfranco Rizzi, che ha iniziato costruendo nel box della sua casa a Monopoli (BA) un amplificatore adatto alle sue esigenze, ovvero un amplificatore che non modificasse il suono del suo basso elettrico. Nel catalogo GR Bass troviamo sia testate che combo in classe D a varie potenze. L'essenza della filosofia "Pure Sound" di GR Bass la troviamo nei modelli PureAmp, testate leggere ed essenziali dotate del solo connettore di ingresso, uscita diretta, gain e uscita master di potenze che vanno dai 300 watt del modello PureAmp300 (nella foto) agli 800 watt del PureAmp800, fino al modello stereo PureAmp700x2 (700 watt per canale su 4 ohm). A queste testate possono essere accoppiati diversi cabinet, dal Cube112 da 450 watt (unico con bass reflex posteriore) con risposta in frequenza 40Hz-18kHz e 98 dB di pressione sonora (11 kg di peso) ai sette modelli GR che coprono potenze da 400 a 1.200 watt (bass reflex frontale), risposta in frequenza da 35Hz a 22kHz (leggermente meno estesa per i modelli GR208 e GR112H che però sono anche i più leggeri di peso) e pressione sonora intorno ai 102 dB. Il modello più potente è il GR410+ da 1.200 watt, risposta in frequenza 35Hz-22kHz e 103 dB di SPL. In catalogo ci sono anche testate e amplificatori combo che prevedono vari controlli di eq e altri filtri nel caso in cui non ci si voglia affidare al solo "pure sound" GR Bass. Troviamo quindi i due Cube350 e Cube800 con controlli della testata sul pannello superiore e posteriore del cabinet o i modelli GR112H-350, GR112H-800, GR210-350 e GR210-8060 (nella foto) che accoppiano opportunamente le testate One350 e One800 ai cabinet 112H e 210. Questi e altri combo più grossi presentano controlli più numerosi. Le altre testate disponibili separatamente sono MiniOne e One 1400.
GR BASS TRA I BASSISTI ITALIANI Sono già un buon numero i bassisti italiani che hanno scelto di utilizzare GR Bass riconoscendo a questi amplificatori realizzati completamente in Puglia la capacità di riprodurre un timbro molto ben definito, fedele e cristallino. Troviamo GRBass sul palco di bassisti come Claudio Golinelli. Lorenzo Poli, Dario Deidda, Guido Guglielminetti, Gianni Maroccolo, Giorgio Santisi, Dado Neri e altri ancora. Come è nelle intenzioni del progettista, si tratta di amplificatori che evitano di colorare il timbro, tanto che alcuni bassisti usano la testata GR Bass come uscita DI per registrare direttamente su computer, come se fosse una interfaccia audio.