Nato da un’idea di quattro chitarristi amanti delle elettriche Ibanez RG, Marco Sfogli, Ralph Salati, Andy Martongelli e Gianni Rojatti, e fortemente voluto dai ragazzi di Mogar Music, distributore italiano del marchio giapponese, l’RG Tour organizzato per il trentesimo anniversario dalla nascita di questa fortunata serie di chitarre è partito con una serata milanese al fulmicotone.
La storia delle elettriche serie RG (inizialmente Roadstar Guitars) nasce verso la fine degli anni Ottanta, quando i modelli Fender e Gibson di allora cominciano a mostrare i loro limiti di fronte alle richieste di velocità e affidabilità dei nuovi chitarristi Shred, eredi sì di quell'Edward Van Halen che volle mantenere la sua Strato trasformandola però in una "Fat Strat Frankenstein" con vibrato Floyd Rose per poterla maltrattare senza (troppe) conseguenze, ma desiderosi di strumenti dotati di pickup più potenti, leve del vibrato più stabili e manici più sottili e accessibili fino alle ultime posizioni della tastiera. Fu la Jem 777 progettata con Steva Vai a dare il via nel 1987 alla serie RG di cui ricorrono oggi i trent'anni. Il fatto è che l'inconfondibile solid body double cutaway dalle ali appuntite, prodotta dal mitico Hoshino Gakki per Ibanez, è a oggi la più venduta chitarra elettrica hard rock e metal. Anche per questa ragione, l'RG Tour organizzato da Mogar Music, distributore italiano di Ibanez, per festeggiare i 30 anni dalla nascita della fortunata serie, ha visto una partecipazione di pubblico così numerosa, a partire dalla prima data alla Blues House di Milano lo scorso 22 giugno, cui abbiamo avuto il piacere di partecipare.
Entrando nel club, si poteva dare un'occhiata e imbracciare alcuni dei modelli della straordinaria collezione RG. In attesa, sopra il palco, tutti i modelli che da lì a breve sarebbero stati utilizzati dai sei chitarristi coinvolti. Sul palco a suonare con le basi, Ralph Salati, Andy Martongelli, Daniele Gregolin (il più jazzy dei sei), Cesareo (con un medley di brani EELST), Marco Sfogli (qui veramente metal a dispetto della sua militanza PFM) e Gianni Rojatti (che ha ricordato il Frank Zappa del periodo elettronico, e in questa occasione anche in veste di presentatore). Al termine della serata non potevano mancare i fuochi d'artificio rappresentati da una serie di brani classici del rock eseguiti tutti insieme con la collaborazione dell'amico batterista Roberto Gualdi e di due giovani studenti di canto.
Finite le danze, i rappresentanti giapponesi di Ibanez, presenti tra il pubblico, devono essere “rientrati alla base” con un'idea più precisa di quanta passione ci sia attorno alla serie RG ancora oggi in Italia, alimentata da chitarristi talentuosi e interessati alle declinazioni non solo metal di queste chitarre.
Info: Mogar Music