I tre mesi di blocco delle attività sono stati certamente un disastro per il nostro Paese, ma anche un'occasione per riprogettare il futuro. Come editore di una freepress distribuita sul territorio e come organizzatore di eventi per un settore così aggregativo come quello della musica, abbiamo subìto tutti i contraccolpi di questo stop. Il numero di febbraio della rivista era stato appena stampato, ma mentre la newsletter e il download digitale hanno avuto una risposta prevedibilmente straordinaria, non siamo certi che tutte le copie fisiche siano arrivate a destinazione. Eppure non ci siamo preoccupati di dare falsi segnali di normalità ai nostri lettori e agli inserzionisti ostentando la capacità di saper nuotare controcorrente. Abbiamo accolto le loro difficoltà come nostre e ci siamo lasciati trasportare dal flusso degli eventi, consapevoli che ci avrebbe portato tutti nella stessa direzione, quella di un cambiamento necessario. E intanto abbiamo studiato per riprogettare il nostro futuro. Lasciatemi dire che, anche se ho personalmente promosso alcune importanti conference call aperte al pubblico (spesso impropriamente definite webinar) come quella da me condotta per Messe Frankfurt sulle prospettive di ripresa del Made in Italy, ho preferito essere spettatore sui social network per farmi un'idea più precisa di come e quando utilizzarli nel momento in cui torneremo a una nuova e diversa normalità.
Una nostra iniziativa importante è stata il lancio a maggio della nuova testata MusicEdu. Abbiamo aperto il sito web e allestito il primo numero della rivista digitale rivolta a chi si occupa di formazione e innovazione musicale. Qui abbiamo affrontato argomenti attuali come la didattica a distanza, le piattaforme per lo streaming audio di qualità, ma anche tutto ciò che riguarda la ripartenza "in presenza" della didattica musicale, in assoluto il settore più trascurato in questo momento. Siamo certi che MusicEdu diventerà presto un punto di riferimento del settore.
Il numero appena uscito (BigBox n.70) è invece il primo passo nella direzione del rinnovamento del progetto BigBox. Stessa qualità dei contenuti, ma maggiore efficacia nella comunicazione sia nel mondo reale sia online, a partire da un nuovo e più efficace layout grafico.
Mi preme sottolineare l'importanza del know how di BigBox, primo erede di quasi 40 anni di editoria nel settore degli strumenti musicali in Italia (ho personalmente coordinato la rivista Strumenti Musicali dal 1984 al 2004 e diretto riviste come Backstage e InSound). È una conoscenza storica che è capacità di comprendere i fenomeni di oggi, elemento fondamentale per la qualificazione dell'informazione online, ancora soggiogata ai numeri, mentre è sul terreno della qualità che sarà possibile far ripartire il settore della musica a tutti i livelli. (Piero Chianura).