Bisognerebbe far leggere questa biografia di Maurizio Marsico (curata da Christian Zingales per Goodfellas) ai giovani studenti di musica. Così certamente sapranno che gli anni Ottanta non sono solo quelli raccontati dalle attuali playlist di Spotify, quelle che ci indirizzano cronologicamente agli Human League di Don't You Want Me (1981) e non di Almost Medieval (1979), agli Ultravox di Dancing with Tear in My Eyes (1984) e non di Hiroshima Mon Amour (1977) o Quiet Men (1978). Sì, perché molti dei musicisti attivi in quel decennio, dentro e fuori il mainstream, si sono formati in quello snodo creativo e stimolante che sta tra i '70 e gli '80. La stessa "musica industriale" tanto cara all'area underground della Milano anni '80 era stata avviata da dischi come Metal Machine Music, quella sorta di grande "vaffa" che Lou Reed decise di pubblicare addirittura nel 1975 o dal germinale primo omonimo album di Suicide (1977). Maurizio Marsico, diplomato in musica elettronica al Conservatorio di Milano e introdotto fin da giovane nel circuito della sperimentazione mondiale, è stato spesso affiliato all'elettro-pop italiano anni Ottanta. Ma da solo, con il suo progetto Monofonic Orchestra e in decine di collaborazioni con artisti di varie discipline, ha vissuto in modo trasversale e indipendente tutte le avanguardie musicali di quel decennio e anche oltre, fino ai giorni nostri. Un percorso umano e artistico dentro e fuori dagli schemi, che lo ha visto protagonista convinto di moltissime performance (alcune veramente "eccessive") non solo a Milano, città che ama da sempre, ma anche nelle più creative città del mondo in cui le moderne avanguardie musicali sono nate, rap e dance comprese. A New York prende il via anche il legame di Marsico con la rivoluzionaria rivista italiana Frigidaire, una collaborazione nata grazie a un disinteressato apprezzamento scritto sulla stessa rivista da Stefano Tamburini (come Red Vinyle) per alcune sue performance newyorkesi. Da Milano a Bologna, Roma, Londra, Parigi, New, York... tutte città da cui Marsico ci racconta la parte più coinvolgente della sua storia, quella dei suoi incontri artistici importanti e attraverso la quale ci rendiamo conto di quanto Maurizio sia riuscito a far parte di quel mondo che molti di noi potevano soltanto ascoltare da lontano (PC).