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Musikmesse specchio dell'Europa

La Fiera della Musica di Francoforte si è tenuta a poco meno di due mesi dalle elezioni europee, appuntamento che deciderà i nuovi equilibri politici ed economici del Vecchio Continente in un contesto nel quale USA e Cina si contendono la supremazia a livello globale. Un tema, quest'ultimo, che si riflette anche sulle fiere internazionali del nostro settore. Musikmesse e Prolight + Sound, organizzate in contemporanea da Messe Frankfurt dal 3 al 5 aprile scorso, sono due fiere di rilievo internazionale destinate ad accogliere espositori e visitatori da tutto il mondo. Nel 2020 la fiera della musica (Musikmesse) compirà 40 anni di età, mentre quella delle attrezzature e delle tecnologie per l'intrattenimento (Prolight + Sound) ne farà 25. Musikmesse, in particolare, è una fiera storica di un settore in sofferenza qui in Europa, che assiste alla continua crescita di altre due importanti manifestazioni: Music China di Shanghai e Winter NAMM Show di Anaheim (Los Angeles). Siamo cioè in presenza della riproposizione dello stesso bilateralismo USA-Cina all'interno del nostro panorama fieristico, con la non trascurabile differenza, però, che Music China di Shanghai viene organizzata dalla stessa Messe Frankfurt in collaborazione con le associazioni di categoria della Repubblica Popolare Cinese. Anche nel nostro settore, infatti, la Germania ha attuato una politica espansiva verso il mercato asiatico prima di altri Paesi Europei. In questo senso, ha fatto scuola negli anni Novanta il caso del produttore tedesco Behringer, primo marchio occidentale a sdoganare la produzione cinese tra i professionisti della musica a livello globale. 

UNA FIERA IN BILICO TRA OCCIDENTE E ORIENTE
Negli ultimi quindici anni, abbiamo assistito all'impoverimento del mercato europeo degli strumenti musicali e all'invasione del made in China a basso costo, ma anche alla crescita dell’export dei nostri produttori verso la crescente domanda di strumenti di qualità da parte del mercato asiatico. Il problema resta la crisi economica, dalla quale gli USA che l'avevano causata sembrano esserne usciti alla grande, e della quale invece fa fatica a liberarsi l’Europa. Il nostro settore, in particolare, sconta più di altri l'impotenza di un governo centrale che non riesce a gestire una complessità fatta di economie locali a diverse velocità, in cui il dumping di un e-commerce libero e monopolizzato fa a pezzi la distribuzione tradizionale e la vendita al dettaglio locale. A seguito di queste difficoltà, negli ultimi anni Musikmesse ha subìto la progressiva diminuzione delle prenotazioni di spazi da parte degli espositori e la riduzione del numero di visitatori professionali. In maniera non proprio tempestiva, Messe Frankfurt ha dovuto ripensare al progetto della manifestazione per cercare di mantenere la sua posizione di fiera internazionale. Val la pena sottolineare che, nello stesso periodo, tutte le fiere nazionali di strumenti musicali in Europa hanno dovuto lasciare spazio a manifestazioni locali spesso gestite da negozianti di zona.

PROGETTARE UNA FIERA PER UN MERCATO INSTABILE
Considerando il contesto appena descritto, ci è più facile comprendere con quali difficoltà Messe Frankfurt abbia cercato di risollevare le sorti della sua Fiera della Musica attraverso una serie di tentativi che cercassero di andare incontro alle nuove richieste del mercato degli strumenti musicali, in chiave professionale e/o consumer, ma senza poter incidere sul contesto negativo di riferimento. Se oggi Music China rappresenta un'opportunità di espansione su tutto il mercato asiatico e il NAMM Show lo è per chiunque desideri approcciare al grande mercato americano (finché la politica trumpiana permetterà loro di entrare), Musikmesse è alla ricerca di una nuova identità in un settore in cui le stesse aziende non hanno le idee chiare (e condivise) su ciò che Messe Frankfurt dovrebbe loro offrire. Di certo, una fiera europea è oggi meno interessante per i brand leader del nostro settore, in gran parte nordamericani, il cui obiettivo è quello di cercare nuovi mercati per soddisfare un azionariato fatto più di speculatori finanziari che di sostenitori di progetti industriali a lungo termine. Musikmesse resta attraente per i piccoli costruttori ma, d'altra parte, Messe Frankfurt è un ente fieristico il cui obiettivo principale dovrebbe essere quello di organizzare fiere "profittevoli" di una certa dimensione, non sempre compatibili con una seppur popolata comunità di piccole imprese come quella dei produttori di strumenti musicali fatta in gran parte di liutai, artigiani e start-up dall'incerto futuro.

FIERA TEDESCA O INTERNAZIONALE?
I dirigenti di Messe Frankfurt hanno sempre dichiarato di non voler chiudere la storica Fiera della Musica in declino e, onestamente, non si può dire che non si siano dati da fare per cercare di capire quale potesse essere la strada migliore per garantire a Musikmesse una dimensione che possa ancora definirsi "internazionale". La realtà di oggi è però quella di una struttura fieristica troppo ampia per le dimensioni raggiunte dal mercato attuale degli strumenti musicali o almeno da quella parte di mercato che ritiene ancora utile (o può permettersi di) partecipare a una fiera. Con buona pace di chi ricorda con nostalgia gli anni d'oro dell'affollata Fiera della Musica di Francoforte (personalmente la seguo dal 1987), non è sulla tradizionale area espositiva che sarà possibile oggi recuperare un senso per questa manifestazione.
Il progetto Musikmesse di quest'anno ha confermato invece quella che definirei "liquidità" dei contenuti in attesa di tempi più stabili. Tante proposte collocate in spazi diversi di cui non è certa la riconferma il prossimo anno. È quasi superfluo ricordare che una ventina di anni fa la fiera aveva un valore che oggi non ha più: allora non esistevano occasioni di "incontro virtuale", c'erano poche altre opportunità per restare aggiornati, i mercati da rappresentare erano più semplici e, soprattutto, avevamo tutti qualche soldo in più nel nostro portafogli. Paradossalmente, le strutture fieristiche internazionali come quella di Francoforte sono diventate invece più grandi e costose da gestire. Centrare il progetto di una nuova Musikmesse è oggi più complicato perché non è facile accontentare tutte le esigenze di espositori provenienti da Paesi con economie differenti, di categorie e approcci al mercato talvolta opposti come opposte sono le disponibilità economiche delle diverse tipologie di azienda che ne fanno parte. Quest'anno Messe Frankfurt ha deciso di dare a Musikmesse la declinazione di fiera professionale, così è diventato meno importante contare il numero complessivo dei visitatori (ne sono arrivati comunque 85.000 per entrambe le fiere) garantendo invece un pubblico selezionato agli espositori e alle aziende che hanno investito in una loro presenza a Musikmesse e a Prolight + Sound. Per dare maggiore importanza alle relazioni B to B, è stata dunque ampliata l'area dedicata al Networking e alle associazioni del settore con spazi di incontro Speaker Desk, di seminari Speaker Podium e di tavole rotonde Speaker Corner. È qui che quest’anno ha scelto di essere presente la divisione MI di Yamaha. La parte espositiva riservata agli strumenti musicali acustici ed elettrici ha occupato i due piani del padiglione 3, con un palco centrale destinato alle esibizioni, mentre quella delle apparecchiature per il recording e il djing è stata opportunamente accorpata all'area Prolight + Sound, fatta eccezione per il Sample Music Festival, prima edizione del contest riservato alle esibizioni di musica elettronica sempre in ambito dj che ha occupato uno spazio antistante l'ingresso al padiglione 3. Nell'ampio corridoio che costeggia il padiglione ha trovato posto anche l'esposizione di vintage Gibson a cura della tedesca Number One Guitar Center (programma dei seminari rigorosamente in tedesco...). Nel grande spazio del padiglione 0, dove una volta esponeva Yamaha, è stato allestito il Vintage Concert Audio Show, una parata di vecchi sistemi per il live, a disposizione anche del pubblico consumer a cui era stato riservato l’ingresso in fiera nella sola giornata di sabato. Curiosando all'interno delle aule destinate al Music Tech Fest, meeting di confronto sul futuro tecnologico della musica riservato agli iscritti di questa importante piattaforma tedesca, ho potuto percepire la qualità dell'organizzazione e l'alto livello dei partecipanti. Anche il curatissimo Music Education Center, dedicato agli strumenti per la pratica musicale e alla formazione, continua a esprimere soprattutto realtà tedesche, coinvolgendo musicisti e studenti delle scuole locali in visita alla fiera. A dispetto del nome dato al contest "European School Music Award", anche questo concorso è rivolto alle sole scuole in lingua tedesca. E nell'area dedicata al Networking è aumentato l'uso del tedesco in molti degli incontri aperti al pubblico (sebbene con traduzione simultanea a disposizione). In una fiera internazionale viene riservato sempre grande spazio alla componente "locale" (se la musica nordamericana non fosse quella più diffusa nel mondo occidentale, il NAMM Show sarebbe la fiera meno internazionale di tutte), ma la progressiva riduzione della partecipazione di espositori e visitatori stranieri alla Musikmesse mette in maggiore evidenza questo elemento. Anche il legame stretto che Messe Frankfurt ha con la città di Francoforte, ben rappresentato dal ricco programma di concerti "fuori salone" del Musikmesse Festival, spingerà naturalmente la fiera verso la comunità locale nel momento in cui venissero a mancare ancor di più le presenze internazionali in fiera. Ne abbiamo ricevuto un assaggio con la prima edizione di Musikmesse Plaza, evento riservato il 6 aprile alla vendita diretta al pubblico, e a cui hanno aderito quasi esclusivamente espositori tedeschi, metà dei quali rivenditori di vinili e l'altra metà di strumenti e oggetti vintage (vestiti di scena compresi). Un mix tra il nostro vecchio MEI di Faenza e la prima edizione del FIM di Albenga, insomma; più adatto a un'affascinante piazza della vecchia Francoforte che a un padiglione di una grande fiera internazionale della musica.
La prossima edizione di Musikmesse si terrà dal 1 al 4 aprile (Prolight + Sound dal 31 marzo al 3 aprile) e Musikmesse Plaza si svolgerà nei giorni 3 e 4 aprile in contemporanea con Musikmesse).
Info: Messe Frankfurt

 

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